Piano strategico per la Cultura della Regione Puglia (2016)

image480 milioni di euro è la cifra che nel 2016 il Presidente Michele Emiliano ha destinato alla cultura in Puglia, chiedendo a 5 professionisti italiani, scelti tra esperti di arte, economia, letteratura e rigenerazione urbana, e a 30 dottorandi universitari pugliesi, di lavorare all’analisi dei bisogni e poi alla riallocazione di tali risorse, dai bandi ai progetti per lo sviluppo territoriale.

Il Comitato degli Esperti degli esperti era composto, oltre che da me, anche da Alessandro Leogrande, Patrizia Asproni, Guido Guerzoni e Michele Trimarchi. Nel giro di un anno e mezzo abbiamo incontrato migliaia di abitanti e 500 imprenditori pugliesi, dialogando con loro per comprendere bene cosa fare e come intervenire su Bandi e meccanismi di progettazione culturale che producessero sviluppo territoriale e aumentassero i valori dell’industria, dell’agricoltura, dell’artigianato, del turismo, del commercio, del terzo settore, della scuola e dell’innovazione sociale.


Inoltre abbiamo proposto una serie di strumenti per intervenire nelle zone di mafia e di alto degrado, in deroga alle procedure.

Una volta consegnato il Piano di 187 pagine nel 2017 il nostro lavoro è finito.

Al momento non sappiamo bene cosa vogliano fare con tutto quell’enorme patrimonio che ha portato in emersione sogni e bisogni dell’intera regione, e che prevede di generare fatturati che valgono tre volte gli attuali, ridistribuendo economie e creando nuovi lavori e nuovo lavoro, oltre che nuovi poli di attrazione internazionale basati su cultura evolutiva, arte contemporanea e identità di nuova generazione.
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Alcuni dettagli

La regione, già luogo di eccezione ma con alcune aree in enorme difficoltà come Taranto e il foggiano, ha risposto con grande entusiasmo a questo tentativo di mettere a confronto know how e sapienze diverse per ricreare quello spirito unitario e senza categorie che genera armonie produttive, soprattutto se gli artisti vengono messi a monte di tutti i processi e in dialogo con artigiani, contadini, imprenditori e commercianti.

PIIIL è la sigla inventata dalla Regione Puglia che significa Prodotto Impresa Innovazione Identità Lavoro, i 5 punti cardine su cui noi 5 abbiamo lavorato per quasi un anno insieme ai nostri collaboratori provenienti da università e start up. Un lavoro di team che ha generato alcuni Bandi pubblici e soprattutto la reazione di moltissimi imprenditori pugliesi che hanno capito quanto fosse vicina all’arte la loro modalità di fare impresa. Fino a ora però niente di quello che abbiamo scritto nelle 187 è stato fatto.

Anche in questo caso la politica non ha dato tutto il corso che si poteva dare dopo lo straordinario lavoro dei consulenti e di tutti i cittadini che ci hanno creduto, come molti temevano, ma il processo di
Art Thinking ha funzionato benissimo e il dialogo tra il tessuto produttivo regionale e gli operatori culturali si è fatto più frequente e profondo.

Ricordo con commozione e amore due protagonisti del progetto:
Alessandro Leogrande, uno dei 5 Esperti, responsabile della sezione Identità, grandissimo scrittore che ha dedicato all’inclusione sociale e agli ultimi, i diseredati e gli emarginati tutta la sua magnifica intelligenza e tutta la sua vita, purtroppo spezzata improvvisamente, e Roberta Fiorito, nell’immagine sotto, una delle giovani professioniste assegnate al Team del sottoscritto, Curatrice e Critica di Fotografia tra le più preparate, responsabili, raffinate e affettuose che io abbia mai incontrato. Anche lei scomparsa molto prematuramente.
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Omaggio ad Alessandro Leogrande, qui sotto nella foto con il suo Team dedicato all’Identità, che ci ha lasciati molto prima di quanto avrebbe dovuto. Che riposi in pace. Un vero combattente di qualità contro soprusi ed esclusione sociale. image
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