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Opere originali su committenza

Tratti e ritratti: committenze private di nuova generazione

imageChi non ha mai sognato di farsi ritrarre da un grande artista?

Una pratica rinascimentale e barocca che oggi assume un senso rilevante se pensiamo allo strapotere dell’immagine vacua ed effimera, e a quanto questa influenzi e invada le nostre vite. È importante quindi evolvere la rappresentazione del sé, farla diventare pratica indagatoria e attiva, generatrice di riflessi e riflessioni, riportarla all’alveo dell’autenticità interiore, non del verismo.

Le opere su committenza degli artisti con cui lavoro non sono dei selfie e nemmeno ritratti barocchi: sono molto più complesse, comprendenti, evolute, contemporanee e, appunto, partecipate.

L’opera che vedi sopra, ad esempio, è un cuore di metallo che suona e batte al ritmo reale del cuore di chi l’ha commissionata. Chi guarda quel cuore vede sé stesso, l’organo che lo tiene in vita, le infinite melodie che il suo cuore produce e, non ultimo, il suo ritmo vitale. Se poi lo tocchi lo senti battere ed è l’unico modo al mondo di "toccarti dentro" e vederti come non potresti mai.

Sono processi sconvolgenti e coinvolgenti in cui, come dice uno dei miei artisti, "la condivisione della creazione di un linguaggio espressivo attraverso il confronto tra artista e collezionista è la strada giusta per dare forma a un’opera che abbia una propria identità e una propria grammatica, unica nel suo genere, tanto da riuscire a tradurre non solo la storia del soggetto o dei soggetti presenti nell’opera ma, di più, a far emergere la creatività e la sensibilità che alcune persone non credono di avere e invece hanno a loro volta".

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imageSi parla di partecipazione ormai da anni, è diventata una moda che spesso ha fermato lo sviluppo emotivo autentico che è alla base delle intenzioni. Partecipare non vuol dire uno vale uno e non vuol dire nemmeno sostituirsi agli esperti: vuol dire invece farsi esplorare l’inconscio dagli artisti, gli unici in grado di farlo - perché usano l’immagine intelligente che dialoga con l’anima, e non la parola - e di scoprire i veri desideri, le vere identità che vivono dentro di noi, quelle che evolvono ogni giorno e che noi ingabbiamo nella parola carattere.

Sono fatto così è un modo di dire che interdice e contraddice la ricerca del sé senza confini.

Soprattutto non risponde alla nostra natura neurobiologica: le sinapsi cambiano ogni 5 minuti, noi invece costruiamo sovrastrutture di difesa dalle paure e finiamo per somigliare ai nostri personaggi invece che ai nostri sogni. Allora farsi ritrarre è l’unico modo per non ritrarsi.

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imageSopra: I was here, progetto di Nordine Sajot

Alcuni degli artisti con cui lavoro sono in grado di ridare forma alle nostre memorie e ai nostri sogni, creando immagini e opere d’arte che raccontino la strada che abbiamo fatto per arrivare dove siamo.

Le opere su committenza (o commissione) raccontano persino il nostro rapporto con i compagni di strada, la famiglia, i partner, i figli, gli amici, i luoghi, le situazioni. A volte senza nemmeno descrivere la figura, a volte solo per rimandi e metafore.

Insomma l’opera su committenza è un lungo e divertente processo personalizzato e creativo a 360 gradi, coinvolge tutti, dagli autori ai destinatari, attraverso un dialogo che può durare mesi.

È un processo di conoscenza reciproca che crea un’opera fatta da due mani e due anime, riportando l’arte finalmente a essere quello che è: un dispositivo di partecipazione emotiva attiva, coinvolgente e comprendente.

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Quest’opera qui sotto, ad esempio, è il ritratto delle passioni, degli interessi, degli eventi importanti e dei desideri di un’intera famiglia che, disegnati o dipinti, fotografati o scolpiti, diventano contemplabili e visibili per sempre. Può essere realizzata partendo da una sola Lettera realizzata dall’artista, l’iniziale di un elemento a cui il committente tiene di più nella vita, ad esempio, e finita negli anni dall’artista o dal committente stesso, il quale disegna quello che gli accade di rilevante, o chiama l’artista, gli amici, la famiglia, a riempire le Lettere vuote. Un’opera d’arte personale la cui storia non finisce mai e lascia infinite e impreviste possibilità di sviluppo. Courtesy G.S. - Penna Bic su carta. image

Le testimonianze di intellettuali e collezionisti

Opere partecipate, o un invito a sognare nella realtà grazie all’arte, nella quale riconoscersi o specchiarsi per scoprire altro.
(Azzurra Immediato, Storica dell’arte e Curatrice)

L’opera su committenza nasce da un processo di conoscenza reciproca. Alla fine di questo processo scopri che l’artista ti conosce meglio di te stesso. Tu ti guardi, lui guarda oltre.
(Nicola Ricciardi, Avvocato, Collezionista, esperto di Diritto dell’Arte)

Essere parte attiva di un processo creativo è un’esperienza di arricchimento, anche se non sei un artista.
(Lea Ricciardi, Corporate Communication & Ufficio Stampa, Collezionista)

Sotto: alcuni esempi di ritratti contemporanei non didascalici

imageMaria Callas, opera su committenza realizzata dall’artista italiano GS per una mia collezionista, la quale si rivede nel personaggio della grande cantante. Penna Bic su carta.
imageGemelle e gemelli fotografati da GDA su committenza producono doppi ritratti che assumono davvero forme enigmatiche e vanno a indagare sottilmente questo mistero della natura.
imageMaurizio Cattelan disegnato alla maniera ironica, tipica proprio del linguaggio espressivo di Cattelan stesso, dall’artista G.S. per la sua mostra alla GAMEC di Bergamo nel 2016, dedicata ai 200 artisti più rilevanti del mondo, tutti disegnati a mano libera. Penna Bic su carta.
imageSelfie di un Caracol, Courtesy F.R. Un’opera geniale e ironica che, invece di mostrare il viso, fotografa una comunità, una identità collettiva invece di un individuo.
imageDamien Hirst disegnato con la sua opera più famosa, il teschio di diamanti, dall’artista G.S. per la sua mostra alla GAMEC di Bergamo nel 2016, dedicata ai 200 artisti più rilevanti del mondo, tutti disegnati a mano libera. Penna Bic su carta.
imageOpera su committenza di una famiglia di collezionisti napoletani che vive Milano, in cui l’artista ha inserito gli elementi comuni a marito e moglie ma anche quelli che ne costituiscono le identità individuali, ovviamente con la loro piccola figlia. Questa foto si riferisce a una fase del processo partecipato. Penna Bic su carta.
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