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Le news di Luglio e Agosto 2021

imageL’ultima fatica prima dell’estate è una Newsletter ibrida e mista, come sempre, e stavolta ospita anche una parte della Newsletter di Tirelli & Partners, prestigiosa società di consulenza immobiliare di Marco Tirelli, carissimo amico, imprenditore illuminato che ha deciso di diventare Società Beneifit BCorp (la prima immobiliare in Italia) e poi di farsi affiancare da me e da un artista nell’ideazione e nella stesura della Relazione annuale d’impatto, obbligatoria per Legge ma facoltativa nella generosità di condividere idee e conoscenze a beneficio della comunità.

Leggete cosa scrive e cosa segnala, a proposito del baratro ambientale a cui siamo arrivati e di quello che possiamo fare noi per evitarlo, con l’arte e la conoscenza, la coscienza e l’attenzione, la collaborazione e l’ascolto, che sono valenze proprie dell’essere umano attivo e proattivo.

In questa newsletter abbiamo condensato molti argomenti interessanti che abbiamo cercato di affrontare con leggerezza, che non è superficialità ma, come ci ricorda Italo Calvino, è la capacità di planare sulle cose dall’alto, di non avere macigni sul cuore.

Società Benefit e Relazione di Impatto

Nel novembre 2019 siamo diventati società benefit, nuova forma di società che l’Italia, primo Stato sovrano al mondo, ha introdotto nel proprio ordinamento giuridico. Come società benefit una volta all’anno redigiamo, insieme al Bilancio Economico-Finanziario, la Relazione di Impatto. Rendicontare annualmente se e quanto la nostra azienda sia stata capace di generare valore positivo per le persone e per l’ambiente, operando in maniera responsabile, sostenibile e trasparente, è un impegno verso noi stessi - per camminare nella direzione della giustizia, della responsabilità e della solidarietà - ma è soprattutto un impegno verso tutti voi.

La nostra Relazione di Impatto di quest’anno è accompagnata da opere di arte contemporanea - selezionate per noi da Francesco Cascino - per raccontare l’importanza di riportare nei processi aziendali l’Art Thinking, ovvero le pratiche e le modalità dell’arte. Siamo un Paese unico proprio perché le nostre città e i nostri borghi, gli edifici, i palazzi, le ville e le case, i paesaggi stessi sono stati formati e in-formati dall’attività degli artisti di cui nel mondo si declamano con riverenza i nomi. Oggi la chiamiamo “economia civile”, ma nel ’300 quando nacque, in Toscana, era semplicemente il modo in cui il lavoro e il capitale riconoscevano la loro connessione inscindibile con la società. Potete leggere e scaricare la nostra Relazione di Impatto qui.

Breve guida alla sostenibilità ambientale
Crediamo che le imprese siano uno dei sistemi del mondo vivente e come parte di esso devono condividerne le regole. Per questo come azienda promuoviamo la tutela dell’ambiente ritenendolo parte integrante della nostra ragione di esistere. Abbiamo cercato di riassumere le nostre piccole e grandi azioni a favore dell’ambiente in una breve guida sperando che possano risultare utili e che voi possiate a vostra volta condividere con noi azioni a cui non abbiamo ancora pensato. Se volete saperne di più trovate qui la Guida alla sostenibilità ambientale.

Buone vacanze a tutti voi e godetevi un articolo e un’intervista di Stefano Mancuso
che sa raccontare il mondo vegetale come nessun altro al mondo.

Il team di Tirelli & Partners

Il mercato dell’arte contemporanea come va?

imagePer fortuna tutto bene, grazie agli artisti (pochi) che si sono impegnati a tenere altissima la qualità del pensiero e conseguentemente delle opere, progettando riflessioni visive e tattili sul peggior periodo che la storia occidentale recente ricordi, per fare in modo che la memoria non sia cancellata dalla superficialità imperante e che anzi resti a monito e impedimento della reiterazione degli errori. Bisogna avere il coraggio di attraversare il dolore e di riconoscere gli sbagli, altrimenti somigliamo sempre più a quei politici di cartone che non lasceranno traccia nella storia, a differenza di chi li ha preceduti disseminando vie, piazze e intere città di opere d’arte che rimandano per sempre alla sofferenza, alla paura, ai sacrifici, alla visione e al coraggio.

Ogni tanto mi chiedo se si guardano intorno.

Vedere tutta questa magnificenza, in Italia, dai meravigliosi borghi alle città come Venezia, Roma, Napoli, Firenze e tutte le altre, non li fa sentire piccoli e inutili? Chiedersi perché tutto ancora funziona, invece di relegare l’arte al luogo comune dell’astrazione fine a sé stessa, mi chiedo, richiede tanta intelligenza? E se glie lo spieghi passi pure per snob.

La coniugazione tra estetica e funzione è quello che chiamano Made in Italy, per chi si fosse distratto. La capacità di immaginare è la stessa che nutre i processi di ogni genere e grado e che si nutre di immagini intelligenti. Per cui il mercato, la cui radice è merçi (grazie), genera immaginario, e senza imprese e collezionisti privati non avremmo la ricchezza e i patrimoni artistico culturali che abbiamo oggi. Pubblici.

Allora bisognerebbe riportare le leggi sulle detrazioni fiscali alle imprese che investono in cultura, e soprattutto l’IVA, a un livello accettabile per essere compresa anche dagli investitori internazionali, oltre che dai collezionisti italiani, tra i migliori e più importanti al mondo. Burocrati e i politici attuali, però, cosa sanno di arte privata e benefici pubblici; sono abituati a vedere solo quello che guardano, non quello che c’è dietro. E nemmeno parlano con gli esperti veri, mentre fanno convention, commissioni e G20 tra teorici e amici degli amici, gente che non ha mai messo mano alle dinamiche reali né ha mai visto aumentare il PIL dei territori, i fatturati delle imprese o il QI delle persone per merito dei dispositivi artistici che mettiamo in campo. Siamo ancora a questo, non gli sono bastate due crisi e una pandemia in cui l’arte ha mantenuto intatti i propri fatturati e il mondo è andato in rovina, per comprendere e vedere.

A proposito di bene pubblico

imageE le mostre in Italia?

L’offerta di arte contemporanea in questo momento è stratosferica e questo aumenta il QI collettivo e il PIL nazionale e territoriale. Siete pronti? Perché la lista delle mostre di massima qualità è lunga.

Si comincia con Maurizio Cattelan all’Hangar Bicocca di Milano, su cui ho scritto la mia prima pillola per la serie I RACCONTI DEL CASCINO che esce senza preavviso né cadenza su Art a part of Cult(ure). Si comincia con il principe dell’ironia creativa e non si finisce più. In tutta Italia. Una mostra, quella di Cattelan, dedicata alle vittime di pandemia e guerre di religione, stupidità e avidità. Niente ironia stavolta - non nel senso che piace alla gente che piace - ma memoria e coraggio di ricordare il dolore e di interrogare noi stessi. Epocale davvero. Come il memoriale della Shoa a Berlino, come quei monumenti che omaggiano le vittime e ricordano tutte le volte che non abbiamo capito.

A Roma invece Damien Hirst gioca sulle forme classiche più importanti del mondo alla Galleria Borghese e, attraverso la sua ironia, ancora una volta di stampo greco, prova a far emergere le altissime valenze dell’arte di tutti i tempi. Un tentativo riuscitissimo che mette i brividi, prima per la bellezza, poi per la scoperta e la riscoperta. Transessuali dell’antica Roma, favole che giocano con le cose serie e le rendono fruibili, tragedie che raccontano la storia psicologica dell’umanità. Imperdibile.

A Roma c’è anche Casa Balla al MAXXI, oltre a una mostra meravigliosa sulla ex Jugoslavia, e una su Aldo Rossi.

Il MAXXI però ha aperto anche la sua seconda sede a L’Aquila con una mostra dove non solo c’è uno degli artisti che seguo dal 2006, ma c’è una nuova testimonianza di come l’arte riporti ossigeno alla speranza concreta di rivitalizzare luoghi e persone. Bravissimi tutti. Ho dedicato loro la seconda pillola de I racconti del Cascino che uscirà a breve, appena la mia adorata Barbara Martusciello, Capo redattore di Art a part of Cult(ure), finirà di esplorare il mondo alla sua maniera, famelica e instancabile.

A Roma, inoltre, ci sono decine di mostre e installazioni molto interessanti; dai fotografi che parlano di una Italia in lockdown, a Palazzo Barberini, all’arte pubblica di Back to Nature a Villa Borghese, da Martin Parr e Toilet Paper a Villa Medici, a Josef Koudelka all’Ara Pacis.

Soprattutto c’è Massimo Vitali da Visionarea, il fotografo, l’artista e l’antropologo più amante degli italiani, colui che indaga noi stessi e ci dipinge come Giotto, solo con la macchina fotografica. Scoprendo molte più cose. Anzi, un mare di cose. Imperdibile.

A Firenze va di nuovo in scena Massimo Vitali con PienoVuoto, la mostra a Forte Belvedere. Anche la Pop Art americana viene raccontata al suo massimo livello nella mostra a Palazzo Strozzi.

A propositi di principi del mercato che negli ultimi tempi hanno registrato vendite da capogiro sia in asta che nei circuiti di quella che ormai è una multinazionale, alla faccia delle basi anticapitalistiche di partenza, al Castello di Otranto c’è Banksy, curata da Gianluca Marziani e Stefano Antonelli, i quali stanno facendo un lavoro scientifico e minuzioso su questo fenomeno mondiale ormai inarrestabile. Non la solita mostra di cassetta ma una disposizione indagatoria e rigorosa con opere che provengono da Banksy stesso e dalle migliori collezioni del mondo. Uno street artist? Per me no, molto di più. Uno dei Soci del mio CCCP ne ha comprata una pochi giorni fa e sta costruendo una collezione davvero importante di questo controverso testimone del nostro tempo.

A proposito di acquisti del nostro Collectors Club, a Genova ci sono due amatissimi protagonisti delle nostre acquisizioni: Luca Trevisani, in una galleria di ricerca di massimo profilo internazionale, e Mark Dion, sempre della stessa galleria ma nella prestigiosa sede di una banca. La stessa galleria che rappresenta Tomàs Saraceno, in scena con performance e installazioni nell’area monumentale della Neapolis di Siracusa fino a Gennaio 2022, altro artista che stiamo comprando con regolarità.

Bello no?

Per ulteriori informazioni chiedetemi pure, sarà un piacere rispondervi.

Ti auguro un’ottima estate, in sicurezza e, se ti senti in vena, al riparo dai contagi con il vaccino.

Io continuerò a lavorare su arte da parete per collezionisti e appassionati, e arte da processi per imprese e istituzioni, confidando nell’evoluzione, nelle necessarie ibridazioni tra arti e mestieri e, soprattutto, nell’Art Thinking che guida la visione di individui e sistemi a favore di sviluppo, lotta al Covid ed economie innervate da arte e cultura. Perché la vacanza non vuol dire svuotare ma vagare alla ricerca di sé stessi. Errare humanum est.

Tuo,
Francesco
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