Art Walking a Milano. Pascali, FormaFantasma, Martin Parr e MiArt. 13 Aprile 2024
Brave Art Collectors Club, esploratori impavidi di enigmi rivelatori
Un altro Art Walking a Milano, voluto dal Board del Brave Art Collectors Club, curato e organizzato dal sottoscritto e da Giovanna Cugini: siamo stati in Fondazione Prada per la mostra di Pino Pascali, in Fondazione ICA per la mostra di FormaFantasma, al Museo Mudec per la mostra di Martin Parr e poi al MiArt, la Fiera di arte contemporanea di Milano, per vedere gli highlights che avevo selezionato nei giorni precedenti.
Sabato 13 Aprile dalle 10,30 alle 16 abbiamo esplorato arte contemporanea di massima qualità.
Godetevi le immagini qui sotto, è stato faticoso sia organizzarlo sia guidarlo ma noi siamo fatti così, condividiamo molto di quello che impariamo pur rendendoci conto che, a proposito di quoziente intellettivo collettivo, quello che non facciamo pagare molti lo percepiscono come senza valore. Fortunatamente sappiamo tutti che esistono ancora eccellenze distintive che sanno incrociare dati, fenomeni e informazioni e ricavarne la strada da seguire per non farsi portare dove non c’è il futuro. Non importa quanto costi.
Art Walking. Camminare l’arte. Non si può dire ma si può fare...
Ne abbiamo fatto un altro, ne facciamo da 14 anni ma in realtà molti di noi esplorano con i sensi, i piedi, le mani l’olfatto e l’ottavo senso da quando sono nati, perché nessuna distanza emotiva dalle cose ci ha mai convinto di essere la soluzione.
Inoltre abbiamo imparato a dialogare e questo ha portato vicino alla perfezione i nostri Art Walking o le nostre esplorazioni ante litteram, perché dal confronto nasce ogni valore e si genera ogni evoluzione.
Stavolta abbiamo camminato dalle 10,30 alle 17 tra opere e installazioni, ed è stata una fatica di quelle profonde che somigliano alla felicità.
Prima tappa la mostra di Pino Pascali alla Fondazione Prada, un’operazione epocale di quelle che non si vedono così di frequente su uno degli artisti che ha segnato la storia dell’arte, della comunicazione e del rapporto tra arte, intelligenza, visione, ironia e impresa come nessun altro. Se non si fosse ammazzato in moto all’età di 33 anni oggi sarebbe nell’Olimpo. Nato a Bari nel 1935, città degli estremi, degli opposti e degli eccessi, Pascali ha una fondazione dedicata a lui a Polignano che dovreste visitare tutti, spegnendo i telefoni e studiando tutto quello che c’è da imparare.
Poi siamo andati a vedere il duo FormaFantasma alla Fondazione ICA, anche questo uno straordinario esempio di come impresa, artigianato e lavoro siano collegati all’arte e ad alcune sperimentazioni di design particolarmente colte. Perché il Made in Italy, ben oltre gli slogan retorici e il passatismo ricorrente, è la congiunzione tra estetica e funzione di cui siamo capaci per merito degli artisti che aprono scenari inediti e praterie di opportunità mai esplorate prima. Da millenni. Un tema di sinapsi e immaginario con in gioco economie neuronali e dividendi estetico intellettivi.
Terza tappa al MUDEC per vedere quel gigante di Martin Parr, un assoluto genio ironico e indagatorio che, senza mettere in posa niente e nessuno, scopre le nostre contraddizioni e le nostre debolezze ridendoci sù con le estremizzazioni formali e cromatiche tipiche del kitsch, solo che produce ironia, non comicità, perché l’ironia fa crescere l’intelligenza, il pensiero laterale, la capacità di indagarsi e andare oltre i cliché. Mentre la comicità ci lascia tali e quali nell’illusione di essere felici e risolti. Mostra assolutamente imperdibile.
Infine un paio d’ore in giro per il MiArt, che io avevo già visto 12 volte esplorandolo da cima a fondo sia giovedì 11, sia venerdì 12, per mostrare ai nostri amici gli highlights di una fiera sempre più interessante, ambiziosa, qualitativa ai massimi livelli mondiali. Queste fiere non servono solo ai collezionisti e a noi per comprendere dove stanno andando le ultime ricerche di alcuni tra i migliori artisti del mondo, e dove le gallerie visionarie e preparate che fanno cultura vogliono andare insieme a questi artisti: queste fiere servono anche a posizionare un’intera città.
Quest’anno c’è stato un protagonismo assoluto della pittura, così come per il mercato ormai da qualche tempo: una figurazione bella e facile che ferma l’immaginario, a dispetto della sua presunta bellezza, mentre ci sono un’astrazione e una ricerca sempre più intelligenti che stimolano eros e mente a oltrepassare i confini della forma, di ciò che si guarda, per ampliare le infinite opportunità di ciò che si vede ma non con gli occhi.
Almeno non con i primi due.
Ormai anche l’arte segue dei trend perché il pubblico si lascia addomesticare dalle comfort zone di cui ha bisogno per proteggersi dalle paure del quotidiano, delle notizie morbose che aumentano l’audience, mentre al contempo aumentano l’odio. E siccome abbiamo bisogno d’amore, tutto quello che è più facilmente riconoscibile ci dà l’impressione di amarci.
Noi ci siamo dedicati ad alcuni degli highlights selezionati con attenzione per un pubblico che non teme di inoltrarsi nell’enigma, perché sa che senza enigma non esiste né arte, né scoperta, né rivelazione. In ogni senso.
Scorrete le foto e provate a interagire con i vostri sensi, é diventato un esercizio necessario: se non lo facciamo l’interruzione di neurotrasmissione che c’è stata da quando è nata la tecnologia e ha preso il posto del nostro intuito peggiorerà di giorno in giorno.
Grazie ai nostri tanti amici vecchi e nuovi che hanno partecipato, è stato bellissimo fare della strada insieme e lo sarà sempre.
Stay tuned e non date mai retta a chi ha ragione!
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Pino Pascali alla Fondazione Prada
FormaFantasma ed Erica Verzutti alla Fondazione ICA
Martin Parr al Mudec
MiArt. Alcuni highlights
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