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S.Ar.

S.A. l’artista che prevede le nostre ibridazioni

S.A. lo seguo da 15 anni, è uno dei miei artisti preferiti e l’ho anche inserito in uno dei miei più importanti progetti di arte pubblica. La sua ricerca è visionaria al punto che oggi si parla di idridazioni biologiche fisologiche nella natura umana, ma lui lo dice da 20 anni e nelle sue opere si riscontrano elementi di biologia, chimica, storia, antropologia, cultura, geografia e scienza da sempre, avendo ben chiaro sin dall’inizio che queste cose non sono affatto separate come vengono tenute dalle visioni ristrette degli ambiti disciplinari. Tanto che è stato invitato in Biennale a Venezia nel 2017 e alla White Chapel di Londra nel 2018, due delle massime istituzioni mondiali, e in moltissime altre istituzioni internazionali di ricerca.

S.A. è un artista necessario per comprendere il mondo reale, quello invisibile, la nostra natura e il rapporto fantastico che abbiamo e che potremmo avere con i milioni di mondi esistenti.

Dal testo della sua ultima mostra a Marzo del 2015, le cui opere sono quelle immediatamente seguenti:
Le sculture in ceramica in mostra, dalle forme sinuose e organiche, sono ispirate dai ricordi della sua visita al Bruno Weber Park, a Dietikon, in Svizzera, avvenuta nel 2016. Tra le creazioni del parco realizzate dall’artista e architetto Bruno Weber, mitologie popolari ed elementi fantastici si fondono a creare un mondo libero da riferimenti della vita reale. Nel ripercorrere il suo viaggio all’interno del parco, l’artista ha sovrapposto il proprio repertorio fantastico al ricordo delle forme e delle figure realizzate da Weber, generando sculture capaci di restituire l’esperienza di un mondo parallelo dove tutto si contamina e si trasforma continuamente, in una percezione alterata della realtà e di noi stessi. L’artista ha realizzato le sculture in ceramica durante una residenza in Ungheria dove, lavorando con un laboratorio locale, ha sperimentato specifiche tecniche di smaltatura radicate nel patrimonio ceramico ungherese. Questa tecnica gli ha consentito di realizzare colori iridescenti e acidi che richiamano esperienze lisergiche e un senso di perdita di controllo, stati esperibili in natura per connettersi con altri livelli di realtà e dimensioni spirituali. La serie di lavori tessili intitolata La Douceur de l’Eau du Doux, è stata creata per la sua personale al Château-Musée de Tournon-sur-Rhône, in Francia nel 2023. In questo contesto ha creato un legame con la storia della fabbrica tessile Impression et Teinture De Tournon (ITDT) e con la sua vicinanza al fiume Doux, da cui dipendeva la sua produzione prima di cessare prematuramente nel 2008. L’acqua, elemento centrale nella produzione industriale, sia ceramica che tessile, e in generale nell’evoluzione dell’uomo, è qui metafora del fragile equilibrio tra aspirazioni umane, economia e cambiamenti climatici. I teli sono quindi una sorta di “collage di memorie”, nate dalla immaginazione dell’artista, dalla consultazione degli archivi tessili e dagli incontri con gli ex dipendenti della ITDT.

Marzo 2025image
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Sculture in Biennale a Venezia nel 2017

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Mostra e installazioni alla White Chapel di Londra nel 2018

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Opere esposte a Milano nel 2017

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