Otto sensi - Manuale strategico per le Culture e i Turismi in Calabria

imageIl Manuale strategico per lo sviluppo delle culture e dei turismi in Calabria è probabilmente uno dei progetti più innovativi e visionari a cui abbia mai lavorato. Una vera novità - tra le tante - è stato il massimo ascolto da parte di una committenza politica, spesso accusata di essere conservatrice, che invece stavolta ha dimostrato di saper traguardare il futuro e soprattutto di avere il coraggio di mettere in campo ragionamenti e strumenti culturali complessi, gli unici in grado di far risalire il senso critico e il QI collettivo, oggi narcotizzato da telenovelas e narrazioni di facile comprensione. Questo vuol dire che la classe dirigente può migliorare di molto le sue performance.

La storia e gli obiettivi del progetto:
Il primo obiettivo che ci siamo dati io e Gianluca Marziani, dialogando con il team regionale, nell’approcciare l’incarico di creare un manuale di fruizione turistica di nuova generazione è stato di spostare l’attenzione dalla cultura per i turisti alla cultura per gli abitanti. Abbiamo subito deciso di ragionare su un manuale di indirizzo che guidasse in maniera olistica e innovativa le strategie culturali di struttura e organizzazione regionale. Per cui siamo partiti da una visione filosofica che tracciasse le fondamenta generali su cui edificare gli elementi specifici e particolari, definendo un pensiero teorico che accogliesse e implementasse la pratica organizzativa degli organismi istituzionali innervandola di esperienze culturali profonde, autentiche e identitarie, oltre che seriamente partecipate. E abbiamo ragionato per tutta l’estate del 2021 sui sensi; mari, monti, arte e monumenti si vivono con i 5 sensi, non solo con la retina, e soprattutto abbiamo compreso che esistono altri 3 sensi fondamentali da riscoprire - di cui uno inedito e scoperto da noi, definito ottavo senso - per portarsi dentro per sempre ogni esperienza culturale di rilievo e farla diventare strumentazione emotiva utile alla vita quotidiana di ognuno.

Perché:
Il nostro manuale costruisce una teoria partendo dal grado sensoriale degli esseri umani. Perché i sensi sono la più profonda comunanza che riguarda TUTTI. Perché i sensi ci definiscono senza bisogno di spiegazioni, intellettualismi e invenzioni narrative. Perché i sensi fuggono a qualsiasi categoria speculativa e strumentale.

I SENSI SONO. NOI SIAMO I NOSTRI SENSI, anche se spesso manca proprio la consapevolezza sensoriale.

Ripartiamo dalla consapevolezza, principale spinta per definire l’anima del territorio. In questo modo ridiamo coscienza identitaria alle persone che abitano un territorio regionale. Il manuale offre occasioni di ribaltamento del senso, invertendo certezze che ormai non reggono il peso del tempo e dell’evoluzione tecnologica e umanistica. La consapevolezza aumenta la coscienza dello spazio in cui ci si muove, creando un tempo interiore che cambia il legame tra persone e contesto fisico e metafisico.

Alla consapevolezza si accompagna oggi la capacità connettiva. Solo la connessione stabilisce nuove gerarchie e letture del mondo attorno a noi. Solo le abilità di connessione creano la geografia di un mondo tra solido e liquido.

Ai cinque sensi primari si unisce il SESTO SENSO, quello che molti studiosi tendono ormai a considerare una realtà effettiva, il cosiddetto senso dell’intuizione, della veggenza, della percezione che sfugge al mondo comune e visibile. Perché l’essenziale è invisibile agli occhi.

La connessione è il SETTIMO SENSO del mondo contemporaneo.

Il senso sociale, OTTAVO SENSO del nostro manuale, dà forma comunitaria permanente e immortale (8 è simbolo di infinito) al sistema connettivo dei cinque sensi primari. La componente individuale dei sensi si trasforma in una perfetta egregora che usa il sesto e il settimo senso come motore circolatorio per arrivare al circuito olistico del senso sociale, noto ormai come pensiero collettivo.

Questo manuale legge il territorio attraverso l’appartenenza ad uno dei cinque sensi primari. Lo fa stabilendo un codice di lettura semiotica dei marcatori regionali, cioè luoghi, monumenti e patrimonio immateriale. Ad ogni marcatore si unisce una barra cromatica orizzontale. Sulla barra dominante si collegano derivazioni verticali di varia lunghezza. La lunghezza delle derivate verticali varia a seconda dell’impatto di quel senso rispetto al marcatore prescelto.

La lettura di un territorio attraverso i sensi primari e quelli morali significa riportare il corpo vitruviano al centro della questione. Significa ricreare un dialogo non mediato tra Uomo e Natura. Significa definire una regione attraverso le sue evidenze ma con una lettura non conforme.

Francesco Cascino e Gianluca Marziani

Giugno 2021 - Luglio 2022


Alcune immagini estratte come esempio sia dal manuale digitale, sia da quello cartaceoimage
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