L’idea della falena che decide di buttarsi nel fuoco alcuni attimi prima di concludere la sua breve vita, attratta più dall’amore per il fuoco che dalla vita stessa, viene da un poeta afgano del 600 d.C. e Filippo ha pensato bene di costruirne la metafora visiva, realizzando un’esperienza collettiva straordinaria.
Dalle 19 alle 23 del 26 Agosto abbiamo distribuito oltre 100 palloncini con una fiammela all’interno (tutto biodegradabile), avvisando le persone che i palloncini sarebbero volati via alle 4 del mattino, a fine Notte bianca (guardate le foto), e recitando la poesia afgana a chiunque avesse deciso di scrivere un pensiero sul palloncino stesso. Oltre 500 persone hanno scritto il pensiero dopo aver ascoltato la poesia, cioè dopo aver immaginato di affidare il loro intimo messaggio alla falena. Questo fa l’arte: crea mondi e immaginazione mai visti prima.
É stata una notte magica dove bambini e adulti, ricchi e poveri, uomini e donne hanno annulato le distanze sociali e, soprattutto, hanno aperto il cuore scrivendo quello che davvero hanno nell’inconscio, certi che le parole sarebbero rimaste segrete ma visibili nella loro interiorità.
Nessun sondaggio ti racconta queste verità. Nessuno al mondo sa indagare i reali decideri se non l’arte che comprende e ti comprende, cioè ti capisce e, allo stesso tempo, ti coinvolge emotivamente e fisicamente. Alla tua anima di poeta non puoi mentire per cui dici tutto.
Qui c’è un magnifico articolo di ARTRIBUNE sulla notte più magica dell’anno.
