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F.R.

Il paradosso della storia che insegna il presente

FR gioca in maniera ironica e colta sul passato, avendolo studiato come un vero ricercatore, allo scopo di generare nuova consapevolezza sul presente e sguardo visionario sul futuro. La storia per lui non è nozione ma identità, narrazione interiore, compendio di sacro, religioso e politico. Senza radici, in effetti, non può fiorire nessun ramo e non possiamo capire i motivi profondi di tradizioni, prassi e politiche istituzionali.

La contemporaneità è figlia della nostra storia, tutta la nostra storia, non solo quella dei luoghi che abitiamo ma del mondo, quindi l’artista usa la tecnica antichissima delle icone (cioè le produce come si producevano milleduecento anni fa) per raccontare come la comunicazione di massa trasmette l’idea di sacro attraverso le interviste costruite ad arte di Merkel, Draghi, Lagarde e gli altri re del pianeta, senza descriverne il viso, perché un’icona è un’icona, comunica il sacro e non si può discutere, chiunque sia, esattamente come in passato.

Nella fortunatissima serie successiva LORO, partendo da foto reali, costruisce in digitale le icone contemporanee dei capi di stato e degli stessi potenti a mano armata perché, cosa che non tutti sanno, loro sono anche i capi degli eserciti. Per ridarci questa consapevolezza li arma come se fossero una minaccia invece che la nostra difesa istituzionale; perché sono persone, non icone. In questo modo apre una domanda: siamo sicuri che difendano i confini, le persone, la vita? Una domanda legittima visti i tempi in cui viviamo.


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Nella serie del 2021, tratta da un’opera di videoart "NOVERCA, un lupo a Roma" di cui esistono 15 still, cioè 15 opere fotografiche diverse, l’artista mette metaforicamente in scena, alla sua maniera, la storia di San Francesco che ferma il lupo di Gubbio, sconfiggendo la paura atavica che abbiamo dei lupi, perché gli parla, lo accoglie, lo comprende (prendere con sé) come dovremmo fare noi con il silenzio, la pandemia, la paura del contagio. Questo lupo, o questa lupa, non importa, vaga per le strade semideserte della Città eterna alla ricerca di affetto, incontro, convivenza e accoglienza. Questa lupa siamo noi e per capire quanto forti siamo lo dobbiamo chiedere al nostro inconscio, alle nostre interiorità che solo gli artisti relazionali sanno ricollegare al nostro io.

Lo chiediamo soprattutto all’arte, indagando le modalità con cui è stata “usata” per millenni, cercando di comprendere se può essere considerata come antidoto. Un artista raffinatissimo, colto e studioso come dovrebbero essere tutti gli artisti bravi. FR lavora anche con me e con Art Thinking Project ETS alle operAzioni di arte relazionale che coinvolgono migliaia di persone per conto di imprese e istituzioni, nella cui ideazione e realizzazione è maestro indiscusso e sempre efficace.

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LE GRANDI FILOSOFE DELLA STORIA (Icone bizantine)

La serie delle Icone filosofiche è del 2022 e racconta, allo stesso modo di sempre, di una storia cancellata di enorme influenza del pensiero di 10 donne straordinarie, la cui profondità di analisi e visione ha spostato lo sguardo delle elite culturali ma non quella delle masse, tenute ben distanti da ogni senso critico e riflessione sottile che potesse alzarne lo sguardo e l’autonomia intellettuale. Di seguito le 10 opere legate a queste donne, alcune ancora viventi, il cui bagaglio filosofico è destinato a riemergere in tutta la sua forza.image
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Serie NOVERCA

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Serie LORO

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Serie INVISIBLE HAND (Icone bizantine)

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Serie ELEISON, una produzione speciale di acquerelli

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Sono 10 acquerelli su carta e foglia oro, delle dimensioni di 41 x 31 cm. e sono una serie chiamata Eleison, un verbo del greco antico che descrive l’amore viscerale e intimo che una madre prova per il proprio figlio. Qui ce ne sono solo 5 ma sotto puoi scaricare il PDF con tutte le opere.

Questa parola dà il nome ad una raccolta di acquerelli che ritraggono questo sentimento ispirandosi a foto di madri migranti. Le macchie di colore ne tracciano la disperazione, la sfida, le paure, celebrando l’amore più profondo e potente di tutti. Nelle mani, negli occhi, nei gesti delle madri ritratte c’è la storia che attraversa questo amore e c’è l’amore che attraversa la Storia. I loro nomi sono i nomi delle città in cui sono state immortalate. Come se questa raccolta fosse una nuova geografia.

Eleison è anche l’invocazione che si rivolge al Cristo all’inizio dei riti cattolici e ortodossi. Tradotta impropriamente con pietà, da millenni questi due rami del cristianesimo chiedono al Kyrie l’incarico femminile per antonomasia: amami di un amore viscerale e profondo, amami come solo una madre sa fare. Anche se il Christe è un uomo, il suo amore trascende i generi. Eleison, forse il più femminile degli amori, è di certo il più assoluto e radicale. È in queste traversate difficili, in questo migrare di esseri umani, reso pericoloso da altri esseri umani, che va raccontato un amore che resiste. Unilaterale, incondizionato, illogico e per questo invincibile: Eleison. Gli acquerelli sono ispirati a foto di donne immortalate da grandi fotografi quali: Bulent Kilic, Chris Mcgrath, Fred Dufour, Spencer Platt, Armend Nimani, Sam Tarling, Muhammed Muheisen.

Il loro prezzo va dai 330 ai 400 euro, sono stati pensati per rendere accessibile a chiunque un’arte intelligente che potesse avere e dare un senso serio e profondo al concetto di Natale, natali e maternità.
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Serie "Cielo di Inchiostro" - 2025

In questa fortunata serie chiamata CIELO DI INCHIOSTRO, F.R. disegna e dipinge 10 autori e autrici che hanno scritto di luna e spazio per dare forma poetica ai contenuti dei loro capolavori, da Dante Alighieri ad Alda Merini, da Ludovico Ariosto a Cesare Pavese fino a Pasolini e Michela Murgia.

La serie nasce contestualmente a una performance fatta insieme al giornalista Corrado Formigli a Roma, a Novembre 2025, in cui l’artista arriva in una sala con la sua tuta da astronauta, il casco e una bandiera americana. Il giornalista gli chiede cosa sia quella bandiera, e l’artista, come se fosse appena atterrato sulla Terra, gli risponde che la luna e lo spazio sono di tutti, non possono esserci bandiere di una sola nazione né possono essere ridotti a mera nozione, quindi mentre passeggiava sulla superficie lunare ha pensato bene di togliere quella bandiera e riportarla agli americani.

Il genio e l’ironia, un’alleanza millenaria e illuminante.

La luna, per l’artista, non è quindi un territorio fisico di conquista perché, insieme allo spazio, ha ispirato miliardi di persone, le ha fatte innamorare, sognare, domandare ogni tipo di “grazia”, oracolo o miracolo. La luna e lo spazio sono di tutti quelli che li sanno guardare.

Sono quindi figure poetiche, specchio interiore, orizzonte simbolico e politico dei nostri tempi e di ogni tempo. La luna e l’universo non sono campo di conquista ma spazio dove dimorano domande, desideri, visioni e memorie.

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